Saremo Diversi, ma saremo anche tutti uguali, come Gocce d’Acqua che si fanno fiume,
Noi ci faremo Acqua.
L’Acqua può fluire , ma può anche spaccare.
Siate Acqua Amici.
Lo scorso anno, il 19 di agosto, Algoritmo ha proposto la performance di Nicola Di Croce,
all’esito di una residenza di una settimana nella città di Viterbo e di una intensa attività di
field recording conclusasi alla Caldara del Bulicame.
Quest’anno, il progetto che presentiamo si intitola Suoni e parole al margine ed è
articolato in una residenza di una settimana e in una performance finale chiamata BE
WATER, MY FRIENDS, di Mara Oscar Cassiani, presentata, per la prima volta, alla
cinquantesima edizione del Festival del Teatro di Santarcangelo che si è svolta nel mese di
luglio.
Suoni al margine: della città, dello stesso suono, dello spazio/tempo.
Suoni che hanno a che fare con il corpo e con i corpi così intensamente e intimamente
riscritti nella loro naturale dimensione relazionale, dentro i confini slabbrati di una
pandemia che ne ha imposto la ricollocazione all’interno di una crisi che sembra senza
fine.
Algoritmo vuole invece riaffermare la possibilità di un altro e di un altrove. Un altro che
ridefinisca il (nostro) sé in maniera anti identitaria e un altrove che risponda all’estetica e
all’etica del desiderio senza fine.